Nel 2003 il sistema AFL debuttava sulla concept car Signum. Massima visibilità senza disturbare gli altri utenti della strada. Opel Astra fu la prima vettura del segmento C dotata con AFL. Fari Intelli-LUX a matrice di LED su Corsa, Astra, Grandland.
Le giornate si stanno progressivamente allungando, ma l’oscurità resta ancora (pericolosa!) protagonista di gran parte di esse. Per guidare in modo sicuro e rilassato anche nelle situazioni di bassa visibilità o di cattivo tempo è necessario scegliere il costruttore giusto, non la categoria della vettura. Per questo motivo da tanti anni i clienti si affidano a Opel. La Casa tedesca è da sempre un credibile pioniere nell’offerta di innovazioni che assicurano vantaggi reali ad un gran numero di clienti con l’obiettivo di rendere la mobilità possibile per chiunque… e le automobili diventano più sicure e più visibili nel vero senso della parola.
I fari a matrice Intelli-Lux LED® matrix sono però solo l’ultima espressione in ordine di tempo del più ampio processo di democratizzazione delle tecnologie che da oltre un secolo accompagna tutta la produzione Opel. Restando però nel campo delle tecniche di illuminazione, possiamo dire che una ventina di anni fa, nella Primavera del 2003, la Casa tedesca del gruppo Stellantins presentò il sistema di illuminazione anteriore adattabile AFL (Adaptive Forward Lighting) sulla concept car Signum e già l’anno seguente lo offrì per la prima voluta su un’automobile del segmento C come Opel Astra.
Molti clienti Opel hanno già imparato a conoscere bene la tecnologia a matrice di LED Intelli-Lux adattiva ed antiabbagliamento proposta su bestseller come le nuove Opel Astra, Corsa, Grandland. I fari a matrice Intelli-Lux HD hanno più di 50.000 elementi (esattamente 51.200, ovvero 25.600 per lato) e consentono una distribuzione della luce ad alta risoluzione e senza abbagliamento, trasformando la notte in giorno ed illuminando con precisione il percorso e l’ambiente circostante a favore del guidatore. A seconda delle condizioni del traffico, una telecamera rileva poi gli utenti della strada che precedono e quelli che arrivano in senso opposto: Ciò permette ai fari a matrice Intelli-Lux HD di escludere dal fascio luminoso in modo ancora più rapido e preciso rispetto alle precedenti tecnologie di illuminazione a matrice, eliminando l’abbagliamento.
Il “tunnel della luce”, cioè l’area lasciata fuori dal fascio di luce, è più stretto di prima, mentre il resto della strada e l’area circostante sono meglio illuminati. In questo modo, il sistema offre una illuminazione ancora maggiore e uniforme senza abbagliare gli altri. Studi scientifici dimostrano i benefici per la sicurezza. Gli oggetti davanti al veicolo possono essere rilevati circa 30-40 metri prima a una velocità di 80 km/h rispetto ai fari alogeni convenzionali. Ciò consente al conducente di reagire al potenziale ostacolo con un anticipo compreso tra uno e due secondi: tempo prezioso per evitare il rischio di una collisione.
Allo stesso tempo, tutte le funzioni automatiche dei fari Intelli-Lux, dall’illuminazione urbana e di campagna a quella di svolta e quella in caso di maltempo, sono state migliorate e portate a un nuovo livello. Il cono di luce davanti al veicolo può essere regolato in maniera completamente digitale utilizzando più di 50.000 pixel, in modo da illuminare la prospettiva del guidatore lungo le curve. Oltre alla regolazione digitale del cono di luce, a seconda dell’angolo di sterzata, viene attivato un modulo luminoso aggiuntivo sul lato corrispondente del veicolo. Illumina ancora meglio il lato della strada e previene così gli “angoli oscuri” in curva. In caso di maltempo o nebbia, i fari Intelli-Lux HD tengono conto del possibile effetto di abbagliamento causato da strade bagnate dalla pioggia e regola, di conseguenza, l’intensità della luce per ridurre questo effetto per il traffico in arrivo.
Inoltre, la tecnologia dei fari ad alta risoluzione non solo protegge gli occhi degli altri utenti della strada, ma anche quelli del conducente. Il sistema riconosce i segnali stradali che appaiono sulla strada e attenua i LED in modo che il riflesso dei segnali non abbagli il conducente. E la “modalità turistica” assicura che i fari Intelli-Lux HD possano utilizzare tutte le loro prestazioni e tutte le funzioni anche quando si guida in paesi con guida a sinistra.
All’inizio del XXI Secolo la prima versione del sistema Opel AFL comprendeva già le funzioni “illuminazione dinamica della curva e “luce autostradale adattabile”. La luce orientabile illuminava le curve a seconda la velocità della vettura e della posizione del volante. Quando invece si guidava ad alta velocità, lungo ad esempio un tratto rettilineo, il controllo automatico dell’ampiezza del fascio luminoso faceva in modo (regolando l’angolazione dei fari) che l’autostrada fosse bene illuminata dagli anabbaglianti senza disturbare gli utenti della strada provenienti dalla direzione opposta.
La successiva versione evoluzione del sistema (AFL+) – offerta per la prima volta nel 2009 su Opel Insignia – disponeva per la prima volta di ben 9 differenti funzioni di illuminazione. Mentre i sensori della vettura misuravano la velocità della stessa, l’imbardata, l’angolo di sterzata e la presenza di pioggia, il sensore ottico dell’assistente dei fari abbaglianti raccoglieva informazioni sull’andamento della strada, sul modo di guidare e sulla visibilità ambientale. In una frazione di secondo il software del sistema era in grado di decidere quale fosse la funzione di illuminazione più adatta alle condizioni di guida prevalenti e regola i fari di conseguenza.
Andando ancora più indietro nel tempo scopriamo che Il motto “vedere e farsi vedere” era già realtà nella prima automobile di Opel, la Patentmotorwagen System Lutzmann del 1899, e che è stato adottato anche da tutti gli altri modelli Opel che l’hanno seguita, dalla famosa Kapitän alla GT con i leggendari fari anteriori a scomparsa.
Cose che oggi sono date per scontate quando si guida una moderna automobile erano fantascienza agli arbori della motorizzazione qunado, al posto dei fari, le automobili avevano lanterne sistemate nella parte anteriore della vettura. L’intenzione principale non era illuminare la strada, bensì quella di essere visti dagli altri. Alla fine del XIX secolo la Opel Patentmotorwagen System Lutzmann fece un passo avanti. Infatti sebbene l’ambiente circostante fosse ancora illuminato con candele, nessuno era più obbligato a tenerle in mano. La candela si trovava infatti in un alloggiamento sopra il quale era montato il “faro anteriore”, ossia un contenitore di vetro con uno specchio. Una molla spingeva continuamente la candela verso l’alto durante il processo di combustione in modo che potesse brillare in modo ottimale e costante attraverso il vetro. Una soluzione semplice e a basso costo dall’effetto garantito: in breve, tipicamente Opel.
Fin da subito Opel definì le tendenze del design dei fari anteriori. Nel 1938 Opel Kapitän fu infatti delle prime automobili a dire addio ai fanali rotondi: i fari anteriori di questa berlina erano completamente integrati nei parafanghi ed avevano una forma esagonale. Era un’automobile per tutti, una “automobile che appartiene al mondo”, secondo una brochure dell’epoca. In altre parole Opel Kapitän “resterà un’automobile contemporanea per tanti anni a venire grazie alle sue linee moderne e al design all’avanguardia”.
Negli Anni Sessanta, la forma dei fari anteriori si fece sempre più spigolosa. Opel si pose alla testa di questa tendenza con la Kapitän A del 1964 che come le contemporanee Admiral e Diplomat evidenziava l’aspetto piatto e largo della vettura con i fari anteriori rettangolari. Le Kapitän ebbero un successo tale da diventare vere e proprie ammiraglie: automobili moderne, comode e potenti che la gente comune si poteva permettere.
Nel 1968 Opel GT continuò lungo questa strada attirando l’attenzione del pubblico con il suo design innovativo a forma di bottiglia di coca cola. Questa leggendaria sportiva per tutti fu anche la prima automobile tedesca dotata di fari anteriori a scomparsa. Chi avrebbe potuto resistere a quegli “occhi chiusi”, come venivano affettuosamente chiamati? I fari anteriori apparivano grazie ad una leva sulla consolle centrale. I fari alogeni nella griglia sotto i paraurti fungevano anche da luci di parcheggio.
Nel 1998 la seconda generazione di Opel Omega fu la prima automobile di di serie con fari anteriori allo Xenon a scarica di gas (il nome derivava dal gas con cui erano riempiti i bulbi delle lampadine). Rispetto ai fari anteriori alogeni comunemente utilizzati all’epoca, l’intensità luminosa triplicava permettendo così di illuminare meglio la strada e di avere una portata superiore. Questi fanali erano anche molto più efficienti: il consumo energetico si riduceva di un terzo, la radiazione termica del 40% mentre la durata si allungava.
A bordo era presente anche un sistema dinamico per il livellamento dei fari che compensava eventuali cambiamenti della posizione della carrozzeria come, ad esempio in caso di carico pesante o nelle fasi di accelerazione e frenata. Di conseguenza, la strada era sempre illuminata in modo uniforme. Ancora una volta Opel assumeva una posizione pionieristica nel mettere a disposizione di un’ampia gamma di utenti le tecnologie di illuminazione più moderne.
A questo non c’è da stupirsi se, venti anni fa, Opel fosse anche il primo costruttore di automobili a portare nel segmento delle vetture medie le luci di curva dinamiche e le Cornering Light con orientamento a 90 gradi per gli incroci e le curve strette quando, nel 2003, i fari AFL (Adaptive Forward Lighting) fecero la loro prima apparizione su Opel Signum.
Questa innovativa tecnologia di illuminazione Opel univa per la prima volta queste due funzioni. Un’ulteriore funzione di comfort dei fari AFL era la luce autostradale: a velocità superiori ai 120 km/h e in caso di guida costante in rettilineo, gli anabbaglianti si spostavano automaticamente in una posizione leggermente superiore, ottimizzando così la visione da lontano. Il sistema di livellamento dinamico dei fari anteriori era ora una funzione di serie e impediva di abbagliare le vetture che provengono dalla direzione opposta.
L’anno seguente Opel Astra fu il primo modello compatto equipaggiato con le luci di curva. Nel 2006 il marchio democratizzò ulteriormente questa tecnologia di sicurezza rendendo la luce di curva e la Cornering Light basata sui fari bi-alogeni disponibile per la prima volta nei segmenti delle monovolume compatte come Merivia e delle piccole berline come Corsa.
Nel 2008, sulla prima generazione di Opel Insignia, debuttò la generazione successiva di fari AFL+ basata sui potenti fari al bi-Xenon. Utilizzando complessi algoritmi la distribuzione del fascio luminoso dei fari anteriori si adattava automaticamente al profilo della strada e alle condizioni di visibilità prevalenti. La nuova ammiraglia Opel offriva in totale 9 funzioni di illuminazione: luce urbana, luce per zone a traffico limitato, luce extraurbana, luce autostradale, luce per condizioni meteorologiche avverse, luce di curva statica, luce di curva dinamica, abbaglianti ed assistenza abbaglianti. Un’altra innovazione presente su Opel Insignia furono le luci per la marcia diurna con LED, che consumano molta meno elettricità (e quindi carburante) rispetto alle luci per la marcia diurna inserite nel faro principale.
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