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Settant’anni fa la Mercedes 300 SL

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Per le sue porte era chiamata “ali di gabbiano”.

 

70 anni fa, nel 1954, iniziava la produzione di uno dei modelli più iconici della Mercedes-Benz, la 300 SL coupé, ben presto soprannominata “Gullwing” (ali di gabbiano) per il particolare sistema di apertura delle porte. Rimarrà in produzione fino al 1957, e se ne “tirarono”, includendo anche la versione roadster (1957-1963) ben 3.258 esemplari (1.400 coupè e 1.858 spider).

A Stoccarda volevano fortemente una vettura sportiva a 2 posti con carrozzeria chiusa che potesse vincere tutte le corse a cui avrebbe preso parte. Del progetto fu incaricato nel 1950 Rudolf Uhlenhaut, brillante “cervello” della Casa tedesca che in un tempo relativamente breve realizzò la 300 SL da corsa, mossa da un 6 cilindri in linea di 3 litri, derivato da quello montato sulle berline della serie Typ 300. La sigla SL stava per Sport Licht (, sportiva leggera), grazie al suo telaio a traliccio in tubi.

Tale struttura, molto ingombrante lungo le fiancate, specie all’altezza delle porte, costrinse i progettisti ad ideare porte incernierate sul tetto anziché sul parafango. Questa soluzione ebbe un grande effetto scenico, molto gradevole anche a giorni nostri, anche se in realtà rese piuttosto arduo salire e scendere dall’auto, dovendo scavalcare un brancando di notevoli dimensioni per lasciarsi poi cadere letteralmente sul sedile. Il volante era dotato di uno snodo per ruotarlo verso l’alto e agevolare tale operazione al guidatore.

La versione da gara vinse effettivamente tutte le corse alle quali prese parte, esclusa la Mille Miglia, vinta nel 1952 da una Ferrari 250S. La versione stradale si deve invece all’idea di un altro personaggio molto particolare, un certo Max Hoffman, importatore di auto europee negli Stati Uniti, il quale propose alla Casa tedesca di realizzarla modificandola opportunamente e dotandola di qualche raffinatezza in più. Hoffmann si impegnò personalmente ad acquistare 1,000 esemplari della vettura stradale finita, garantendo dei risultati in termini di vendite.

Presentata il 6 Febbraio 1954 al Salone di New York, fu subito un grande successo anche per la sua linea particolarmente affascinante. Rispetto alla versione da corsa l’alimentazione ad iniezione aveva preso il posto di quella a carburatori e la potenza era di 215 CV. La carrozzeria è in lamiera d’acciaio, ma ne furono realizzati anche 29 esemplari con carrozzeria in alluminio e destinati alle competizioni. Cambio a 4 marce tutte sincronizzate, frizione monodico a secco e differenziale autobloccante ZF.

Le difficoltà di accesso all’abitacolo (soprattutto per le donne che indossavano una gonna) indussero Hoffman a proporre alla Mercedes di produrre anche la versione roadster, che le subentrò nel 1957 con porte con apertura tradizionale e frontale con fari dalla forma diversa (anche per distinguerla dalla più piccola 190 SL). Coupé e roadster furono ambite da molti VIP dell’epoca: Sophia Loren ed Herbert von Karajan (grande appassionato di auto) ebbero una coupé, mentre optarono per la roadster Juan Manuel Fangio, Federico Fellini, Anita Ekberg, Claudio Villa e Rosanna Schiaffino. Oggi “Gullwing” e roadster sono ricercatissime fra le auto storiche ed alle aste spuntano sempre quotazioni astronomiche.

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