Save the date: 2035 appuntamento con l’idrogeno - image  on https://motori.net
You are here

Save the date: 2035 appuntamento con l’idrogeno

Save the date: 2035 appuntamento con l’idrogeno - image IMG-7587 on https://motori.net

Le Case automobilistiche al lavoro a possibili applicazioni.

Tre lustri. Questo è il tempo che ci separa dall’era della mobilità ad Idrogeno. L’indicazione ci viene dai grandi dell’industria mondiale. Stiamo parlando di colossi dell’auto e dell’aviazione come Toyota e Airbus e di progetti concreti mirati a una mobilità realmente sostenibile, al raggiungimento dell’obiettivo zero emissioni, ritenuto non più procrastinabile. Tre per cinque fa quindici. Ecco gli anni che mancano! Tanti o pochi ? Proviamo a capirlo insieme. Come? Ad esempio prendendo in esame il cambio di paradigma tecnologico che sta vivendo l’auto. Mi riferisco alla sua elettrificazione.

Il processo nato nel 1997 con l’introduzione sul mercato della Prius, la prima vettura Ibrida. Il tutto sotto la spinta visionaria di Toyota, alla ricerca di soluzioni innovative per una mobilità meno inquinante. Toyota punta sull’ibrido. Porta a bordo dell’auto un motore elettrico e lo affianca ad uno termico. Una tecnologia all’inizio bocciata da molti, ma che ora è parte integrante dell’offerta di quasi tutti i costruttori auto. Una tecnologia ponte che ha consentito a tutti di familiarizzare con l’elettrificazione dei veicoli che via via sta permeando sempre di più tutto l’automotive.

Per parlare di una fruibilità di massa dell’ibrido ci sono voluti circa vent’anni e la sua diffusione sta facendo da apripista alla diffusione sia dell’elettrico a sole batterie, che è già una realtà di mercato, sia al successivo passaggio, cioè all’elettrico a celle a combustibile (fuel cell), a Idrogeno, che è una realtà tecnologica matura, ma non ancora pronta con un prodotto mass market. Quella dell’ibrido, per me, è un’esperienza di vita vissuta e mi porta a dire, senza dover fare il veggente che, “mutatis mutandis”, l’appuntamento con l’idrogeno del 2035 può essere un’indicazione realistica.

Oggi Toyota, che ha nella sua rampa di lancio la Mirai, un’auto a fuel cell a Idrogeno, non è l’unico costruttore impegnato su questo fronte. Con altri marchi come ad esempio Hyunday, Mercedes e Audi si è creato, di fatto, un fronte Idrogeno di portata crescente. Un percorso favorito da una politica energetica europea che vuole accelerare la competitività dell’Idrogeno, azione questa confermata dagli incentivi previsti dell’ultimo documento dello scorso 8 Luglio:  “A Hydrogen Strategy for a climate-neutral Europe”. A questo possiamo aggiungere che le prospettive dei gestori dei gasdotti europei sono ben descritte nel recente rapporto “European Hydrogen backbone”. l’ipotesi è quella di riqualificare parte delle attuali reti per arrivare a quasi 7.000 chilometri di idrogenodotti nel 2030 e 23.000 chilometri nel 2040. In questo contesto possiamo anche inquadrare l’affermazione di Marco Averà, amministratore delegato di SNAM, che il 70% dei gasdotti italiani sono già adesso nelle condizioni di trasportare Idrogeno.

In questo scenario globale si è decisamente sintonizzato il colosso dell’aeronautica Airbus, annunciando il suo conto alla rovescia per il primo aereo a idrogeno commerciale. Tre progetti di veicoli che si differenziano tra loro per portata, aerodinamica e tecnologia propulsiva a Idrogeno con tre tecnologie di alimentazione che potrebbero scrivere il futuro di questo settore. Parliamo di combustione dell’idrogeno nei motori a turbina a gas, le celle a combustibile (fuel cell) collegate a un sistema di propulsione elettrico o ibrido-elettrico e dei combustibili sintetici, in cui lidrogeno verde è combinato con anidride carbonica. «Credo fermamente che l’uso dell’idrogeno – sia per i carburanti sintetici che come fonte primaria di energia per gli aeromobili commerciali – abbia il potenziale per ridurre significativamente l’impatto climatico dell’aviazione» dice Mr. Faury, amministratore delegato di Airbus.

L’automotive e l’aviazione, come sempre, sono chiamate ad anticipare il futuro per rispondere alle crescenti esigenze di consumatori ed aziende sempre più responsabili. Inoltre è bene sottolineare che non mancano segnali di interesse e di utilizzo dell’idrogeno da parte di grandi realtà industriali, particolarmente energivore, e da altri settori come la nautica, il trasporto pesante e quello ferroviario. L’uomo e l’ambiente ringraziano!

 

Related posts

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.