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Opel Astra, un tradizionale cuore sportivo

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L’impronta sportiva accompagna da sempre le Opel Astra. 20 anni fa il prototipo Astra HP Concept in anteprima mondiale a Parigi 2004- La tradizione prosegue oggi con le versioni GSe.

 

Probabilmente esibito con discrezione, Opel Astra ha sempre avuto un cuore sportivo. La gamma originale dell’Astra, presentata nell’Estate del 1991, comprendeva già la sportivissima versione GSi con motore 2.000 da 150 CV (110 kW), una vettura che di lì a poco si sarebbe fatto largo delle competizioni in pista e nei rally. Poi, nel 1998, sarebbe stata la volta della prima Opel Astra OPC con motore turbo benzina da 160 CV (118 kW). Senza dimenticare, volendo esagerare, l’Astra Coupè V8 equipaggiata con 8 cilindri di 4,0 litri da 460 CV (338 kW) sviluppata per partecipare al campionato DTM.  Nel frattempo, sulla base della nuova generazione di Opel Astra presentata all’inizio del 2004, al Salone dell’Automobile di Parigi dello stesso anno la Casa tedesca esponeva in anteprima mondiale il prototipo Astra High Performance Concept, una sportivissima automobile di colore rosso laccato, realizzata sulla base della versione a 3 porte, che evidenziava tutto il potenziale dinamico della nuova generazione di modelli compatti Opel ed indicava la strada di future versioni ad alte prestazioni della nuova Astra.

La spettacolarità dell’estetica e gli alti contenuti tecnologici, pensati per autentici appassionati, ne facevano un’automobile capace di mantenere quello che il suo nome prometteva. Bastava dare un’occhiata ai dati di Astra High Performance Concept – esposta 20 anni fa in anteprima mondiale al Salone di Parigi – per averne immediata conferma: 240 CV (176 kW) di potenza, 31,6 kgm (310 Nm) di coppia massima, accelerazione da 0 a100 km/h bene al di sotto dei 7 secondi, circa 240 km/h di velocità massima. Questi risultati erano stati ottenuti utilizzando lo stesso 2.000 turbo benzina che – in una versione meno esasperata da 200 CV (147 kW) di potenza e 26,7 kgm (262 Nm) di coppia massima – era montato sulle nuove Astra berlina 5 porte e Station Wagon. La maggiore potenza di quello che era già il più brillante tra i motori adottati su Astra era stata ottenuta ottimizzando l’aspirazione e lo scarico, utilizzando componenti di altissima qualità ed affinando il funzionamento del turbocompressore e dell’iniezione.

Da allora sono trascorsi esattamente 20 anni, ma lo spirito di Opel Astra non è cambiato. Si è solo adeguato ai tempi, come testimone l’attuale versione GSe (Grand Sport Electric Sport) plug-in hybrid che con un gruppo propulsore da 165 kW/225 CV /240 CV nel caso della HP Concept) accelera da 0 a 100 km/h in 7.6 secondi invece di 7 secondi netti.

Come tipico dei modelli GSe, le nuove Opel Astra GSe e Opel Astra Sports Tourer GSe sono dotate di esclusive ruote hi in lega da 18 pollici e del caratteristico paraurti anteriore GSe. All’interno, i sedili ergonomici GSe dedicati fanno sentire il guidatore e il passeggero anteriore completamente integrati nel veicolo. Completa l’offerta un’ampia gamma di modernissimi sistemi di assistenza alla guida Opel.

L’autotelaio elettronico IDSPlus della Opel Astra HP Concept Opel Astra High Performance Concept – sviluppato 20 anni fa dal Centro Internazionale Ricerche Tecniche Opel di Rüsselsheim in collaborazione con OPC (Opel Performance Center) – era studiato per adattarsi perfettamente all’elevata potenza del propulsore, che era abbinato ad un cambio manuale a 6 marce. Questo sistema elettronico, che comprendeva il controllo continuo della taratura degli ammortizzatori e quello di tutti i dispositivi che regolavano il comportamento su strada della vettura. era stato oggetto di ulteriori sviluppi in modo da esaltare il temperamento sportivo del prototipo Astra High Performance Concept.

Il frontale, ancora più aggressivo di quello della nuova Astra GTC, faceva intuire immediatamente l’elevata potenza di questa sportivissima. L’aspetto esteriore era caratterizzato da una presa d’aria molto più larga e bassa, da una mascherina a nido d’ape e da un paraurti che comprendeva uno spoiler inferiore molto pronunciato ed i fari fendinebbia inseriti nelle aperture laterali. A loro volta queste si collegavano armoniosamente con le bandelle laterali, molto profilate verso la parte posteriore della vettura.

La coda non era meno aggressiva del frontale. Era infatti caratterizzata da due aperture laterali con struttura in lattice, da un doppio impianto di scarico con terminali (a destra ed a sinistra della vettura) e da uno spoiler da tetto che insieme al diffusore integrato nella parte inferiore del paraurti riduceva la portanza aerodinamica. L’aspetto sportivo era sottolineato dalle grandi ruote in lega da 19 pollici.

All’interno si potevano trovare altri dettagli molto sportivi di un forte colore rosso che s’intonava con quello della carrozzeria. La caratteristica più sorprendente era rappresentata dai sedili Recaro. Studiati appositamente per garantire un buon sostegno laterale, erano dotati di un piano di seduta allungabile e di un supporto lombare regolabile in quattro modi differenti. Altre particolarità erano l’impugnatura del selettore del cambio rivestita in pelle e gli strumenti con bordi di colore rosso ed una grafica che richiamava il design generale del prototipo.

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