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Opel Astra Cabrio: il cielo con un dito

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Realizzata in Italia dalla Carrozzeria Bertone. Presentata 30 anni fa al Salone di Ginevra del 1993. La versione Cabrio della prima generazione di Opel Astra.

L’arrivo sul mercato della prima generazione di Opel Astra non poteva non fare tesoro del grande successo riscosso dalla Kadett Cabrio by Bertone, prodotta in circa 55.000 esemplari dal 1987 al 1992 presso lo stabilimento di Grugliasco, alle porte di Torino, del famoso carrozziere italiano. Anche la nuova Astra-F doveva essere disponibile in una versione cabriolet firmata ovviamente dallo stesso Bertone. E così avvenne.

Si poteva quasi toccare il cielo con un dito con la Opel Astra-F Cabrio presentata trenta anni fa in anteprima mondiale al Salone di Ginevra del 1993 ed in vendita da fine Settembre dello stesso anno in Italia. Bastava premere il pulsante posto tra i sedili anteriori sul tunnel centrale per sollevare la capote e… scoprire la terza dimensione. Se poi rinfrescava o minacciava pioggia, il meccanismo elettrico riposizionava con analoga facilità la capote esattamente al suo posto nel breve arco di appena 15-20 secondi. La manovra era altrettanto rapida e semplice nelle Astra Cabrio prive del comando elettrico: una sola mano era sufficiente per manovrare la capote.

Diventavo così davvero lontani i tempi quando sollevare ed abbassare la capote era un’operazione che richiedeva un certo impegno. Su Opel Astra-F Cabrio si poteva davvero toccare il cielo con un dito. Un’unica accortezza era richiesta: tirare il freno a mano, prima di premere il pulsante del comando elettrico. In modo da costringere gli utenti ad effettuare, per loro maggior sicurezza personale, la manovra solo a vettura completamente ferma.

Quando invece si viaggiava con la capote abbassata, i tre strati di materiale plastico di cui era fatta, assicuravano un’elevata rigidità e compattezza dell’insieme e, di conseguenza, quell’isolamento dal rumore e dal calore che permetteva di usare Astra-F Cabrio in tutti i mesi dell’anno. A tale proposito, a differenza di quanto avveniva all’epoca su altre cabriolet, Astra-F Cabrio era stata dotata di un lunotto posteriore di vetro anzichè di plastica: un materiale a prova di graffito che consentiva l’installazione di un lunotto termico.

Queste erano solo alcune conseguenze del progresso tecnico e della lunga collaborazione avviata nel settore delle vetture scoperte tra la Casa tedesca e la Carrozzeria Bertone di Grugliasco (Torino). «Il designer sa immaginare nel suo lavoro il prodotto che ancora non esiste» spiegava trenta anni fai Nuccio Bertone « Risponde in anticipo a tendenze nel gusto del mercato che forse ancora non emergono ufficialmente, ma che bisogna intuire. Intravvede prima di altri ciò che nessun istituto di ricerca potrà mai garantire». Era nata così una cabriolet dall’aspetto classico, comoda per 4 persone che, pur essendo priva del roll-bar tipico invece della precedente Kadett Cabrio, assicurava la massima sicurezza ai suoi occupanti.

La dotazione di serie della versione Cabrio includeva lo stesso sistema integrato di sicurezza che era patrimonio di tutte le Opel Astra-F e che comprendeva doppie barre d’acciaio inserite nelle porte a protezione dagli urti laterali, pretensionatori delle cinture di sicurezza anteriori e sedili con rampe anti-scivolo. ABS ed ‘airbag “full-size” lato guida erano invece ottenibili a richiesta.

Alla sicurezza attiva contribuivano la tenuta di strada e la maneggevolezza di Astra-F Cabrio le cui sospensioni a puntoni anteriori McPherson e barra di torsione composta al retrotreno, pur derivando da quelle della corrispondente versione berlina 4 porte, avevano molle e tarature particolari. I bracci, la barra anti-rollio ed il supporto posteriore del motore erano attaccati ad un sottotelaio separato in modo da assorbire meglio la rumorosità, per migliorare la maneggevolezza ed il comfort di marcia. La sospensione posterior aveva gruppi ruota portanti della terza generazione con una doppia fila di cuscinetti a sfere. Cuscinetti, mozzo, fusello e paraolio radiale erano raggruppati in un unico gruppo che non richiedeva manutenzione.

La versione inizialmente in vendita in Italia era equipaggiata con un brillante 4 cilindri monoalbero di 1,4 litri da 82 CV (60 kW) ad iniezione elettronica multi-point. Il prezzo al pubblico di Lire 29.370.000 (chiavi in mano suggerito) comprendeva servosterzo, alzacristalli elettrici anteriori e posteriori, retrovisori esterni regolabili dall’interno, sedili anteriori di tipo sportivo, sedile del guidatore regolabile in altezza, sedile posteriore frazionato ripiegabile, involucri degli specchietti retrovisori verniciati nello stesso colore della carrozzeria, avvisatore acustico bitonale e pneumatici da 185/60 R14.

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