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Quando Omega era l’ammiraglia Opel

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Dal 1993 al 2003 la seconda serie di Omega fu l’ammiraglia della gamma. Nuove motorizzazioni, maggiore spazio interna, prezzi concorrenziali. Erede dell’Auto dell’Anno 1987.

Opel Grandland è l’attuale ammiraglia della gamma della Casa tedesca del gruppo Stellantis. Fino a venti anni fa al posto di questo SUV del segmento C c’era la seconda generazione di Opel Omega, un’autovettura, disponibile in versione berlina tre volumi e station wagon, che si confrontava con la migliore produzione europea del segmento premium.

Erede della Omega-A, eletta Auto dell’Anno 1987, la nuova Omega, presentata nell’Autunno 1993 e commercializzata nella Primavera dell’anno seguente, si segnalava per le sofisticate motorizzazioni a basso consumo, gli interni spaziosi, gli alti livelli di qualità e di sicurezza, per il comportamento su strada e per il comfort. In pratica, la nuova Opel Omega era stata progettata per rispondere alle richieste del pubblico di un’automobile equilibrata, ecologicamente avanzata, capace di mettere l’accento su caratteristiche aventi una reale rilevanza nella vita moderna. Non per niente, Opel aveva investito circa un miliardo di Marchi nello sviluppo della nuova Omega-B.

“E’ rimasta fedele all’impostazione del modello precedente ed offre al cliente un elevato controvalore per il denaro speso” scriveva all’epoca la rivista specializzata tedesca Auto, Motor und Sport. “La nuova linea è più gradevole ed al tempo stesso offre una migliore visibilità. Ci sono evidenti progressi in fatto di dotazione interna e di maneggevolezza. Lo sterzo della nuova Omega è più preciso e la sterzata è più convincente. Rispetto alla serie precedente c’è una bella differenza in fatto di agilità”. In effetti, sono molte le ragioni per cui la nuova Opel Omega-B fu un immediato successo di pubblico. Innanzitutto piaceva sia la berlina che la station wagon. In secondo luogo, pur avendo dimensioni esterne pressochè identiche, all’interno era molto più spaziosa della serie precedente. Terzo, i nuovi modelli erano equipaggiati con motori inediti o rinnovati già in regola con le normative sulle emissioni che sarebbero entrate in vigore nel 1996. Quarto, i prezzi erano i convenienti, nonostante l’insolita dotazione. In tempi difficili per i modelli della fascia alta, in Germania, Opel Omega MV6 costava 15.000 Marchi meno della precedente Senator CD. Una proposta molto interessante.

In particolare, lo sviluppo dei motori si era concentrato principalmente sulla riduzione dei consumi e delle emissioni allo scarico. I nuovi motori ECOTEC a 4 ed a 6 cilindri con 4 valvole per cilindro e potenze da 136 CV (100 kW) fino a 210 CV (150 kW) rispondevano già a successive normativa CEE e consumavano fino al 12,5% in meno di quelli precedenti. Lo speciale sistema di aspirazione a 3 fasi in risonanza Multi Ram assicurava elevate caratteristiche di coppia motrice a basso regime ai motori V6 di 2.500 e 3.000 cc. Analogamente, il nuovo 6 cilindri turbodiesel da 130 CV (96 kW) richiedeva mediamente solo 7,4 litri di gasolio ogni 100 chilometri ed aveva emissioni di particolato inferiori a 0,08 gr/Km. I consumi di tutti i modelli della gamma Omega erano stati ridotti di oltre l’8%.

Opel Omega-B era disponibile con carrozzeria berlina e station wagon negli allestimenti GL, CD e MV6. Quest’ultima era la versione al vertice della gamma ed era ottenibile solo con il motore 3.000-V6 e con un’ampia gamma di dotazioni di serie. L’equipaggiamento offerto sulla nuova Opel Omega-B comprendeva – cosa all’epoca di assoluta avanguardia – uno speciale kit per l’installazione di un telefono cellulare digitale GSM da auto, un impianto stereo da 160 Watt, un anti-furto a raggi infrarossi attivato dalla chiusura centralizzata che agiva sulla centralina elettronica bloccando la vettura e lo sbrinatore dei finestrini laterali-posteriori.

La nuova Omega-B era costruita nella fabbrica Opel di Ruesselsheim, in Germania, utilizzando procedimenti di produzione snella, cosa che aveva consentito ad Opel di fare ulteriori progressi in termini di qualità e produttività.

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