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Mezzo secolo fa la Caterham Seven

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Derivata da una famosa “barchetta” della Lotus.

 

Quando, nel 1973, Lotus decise di cessare la produzione della piccola spider Seven, Graham Nearn, fondatore e proprietario di Caterham Cars, concessionaria Lotus dal 1959, decise di acquistare i diritti di produzione della piccola “barchetta”.

Nacque così la Caterham Seven e nel 1974 fu rimessa in produzione una delle versioni più apprezzate, la S3, su cui si basano ancor oggi le versioni più apprezzate di questo modello. Rispetto alla Lotus Seven c’erano ovviamente il marchio Caterham e la scritta “7” ricavata nella griglia anteriore ed altre modifiche minori. Ma lo spirito dell’auto era rimasto sostanzialmente lo stesso, quello di una roadster “dura e pura”.

Fu subito un successo, anche perché al pari della Lotus era acquistabile anche in scatola di montaggio, per cui si poteva costruire – secondo una tradizione tipicamente inglese – anche nel box-officina di casa propria, omologandola poi come esemplare unico, come è consentito dalla normativa tuttora vigente oltre Manica.

Via via aggiornata nel corso degli anni senza intaccare il concetto di base, la Caterham Seven ricevette nel 1985 il ponte De Dion al retrotreno e nel 1990 la possibilità di disporre del motore Opel HPC 2.0 da 175 CV. L’anno dopo fu la volta del motore Rover Serie K 1.4 da 110 CV.

Nel corso del tempo si è avuta una lunga serie di affinamenti, ma la modifica più importante è stata senza dubbio l’introduzione, nel 2000, del nuovo telaio SV opzionale, più grande del tradizionale telaio della S3 per consentire l’utilizzo della Seven anche a piloti di alta statura, oltre ad un maggiore spazio per i bagagli e ad un serbatoio più grande.

Nel 2001 fu introdotta la Seven Fireblade che abbinava il propulsore motociclistico della Honda CBR 900 Fireblade da 150 CV ad un telaio in carbonio ed alluminio pesante solo 400 kg. Così configurata, la vettura aveva una velocità massima di 210 km/h.

Nel 2005 la Casa fu venduta dalla famiglia Nearn ad un fondo di investimento capeggiato dall’ex-direttore Lotus, Ansar Ali. Quell’anno fu introdotta la CSR, una evoluzione nettamente diversa da tutte le altre Seven prodotte fino ad allora, a cominciare dalle nuove sospensioni anteriori e posteriori, per arrivare agli interni più raffinati e ad una aerodinamica rivista, oltre al telaio SV di serie. L’anno successivo vi furono un’altra serie di importanti innovazioni, a partire dal nuovo telaio S3, caratterizzato da una maggiore rigidità torsionale (più 12% rispetto al telaio precedente) e da una migliore resistenza agli impatti. A questo si aggiunse il debutto dei motori Ford Sigma, in sostituzione dei Rover Serie K.

L’azienda passò nuovamente di mano nel 2011 entrando a far parte del team Lotus, scuderia di F.1 di proprietà di Tony Fernandes, che prese parte al mondiale dal 2012 al 2015.

Quanto alla Caterham Seven è importata anche in Italia nelle versioni 160, Roadsport, Superlight, CSR e Academy (quest’ultima è stata pensata principalmente per un suo utilizzo nelle gare in pista). Lunga vita alla Seven!

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