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La rincorsa mondiale della Stratos

La rincorsa mondiale della Stratos - image Munari1974Sanremo on https://motori.net

Con la Fiat battuta sul filo di lana…

La Lancia Stratos fu omologata in Gruppo 4 a partire dal 1° Ottobre 1974. La Casa torinese ci teneva ad avere l’omologazione anche perché quello del 1974, a causa della crisi energetica, era un Mondiale Rally dal calendario molto particolare, articolato com’era in sole 8 gare, di cui ben 5 da Ottobre in poi.

Nei primi nove mesi dell’anno si erano svolti solamente il TAP in Portogallo, il Safari in Kenya e il Mille Laghi in Finlandia. Rimanevano da disputare il Sanremo, il Rideau Lakes in Canada, il Press on Regardless in USA, il RAC inglese e il Tour de Corse. Lancia fino a Settembre aveva ottenuto 12 punti, frutto in Kenya, all’ultimo impegno iridato della piccola Fulvia HF, di una coraggiosa gara di Munari e “Lofty” Drews, terzi al traguardo di un rally reso improbo dalle piogge torrenziali. Per ricordare quel risultato fu poi prodotta una ennesima (l’ultima) serie speciale della Fulvia Coupé, la Safari. Sembrava un’impresa impossibile, ma il team Lancia con la Stratos si lanciò coraggiosamente all’inseguimento della Fiat, leader in quel momento della classifica con 33 punti con la 124 Abarth Rally.

La Lancia a Sanremo schierò due Stratos per Munari e Ballestrieri e alcune Beta Coupé per Lampinen (Gruppo 4) e Mehta (Gruppo 3). La Fiat rispose con un vero e proprio squadrone con Verini, Alen, Pinto, Bacchelli, Paganelli, Barbasio e Bisulli. L’obiettivo era fare man bassa e chiudere una volta per tutte il discorso sul titolo mondiale. Ma le cose andranno diversamente… Nella PS del Monte Ceppo ben quattro delle Fiat iscritte furono costrette al ritiro, mentre in Lancia Fiorio si agitava vedendo che Ballestrieri si stava “ingarellando” con Munari sulle strade di casa: alla fine il sanremese andò a sbattere, distruggendo la sospensione posteriore della sua Stratos e fu costretto al ritiro. La debacle Fiat continuò con altri due ritiri e alla fine la grande squadra corse allestita appositamente per questo rally si trovò a fare assistenza al solo gentleman driver Giulio Bisulli, che rimanendo coraggiosamente nella scia di Munari a un certo punto del rally disse: «Ueh, ragazzi, l’è dura correre contro dei professionisti!». Morale della favola: la Lancia vinse e andò a quota 32 contro i 48 della Fiat, seconda al traguardo. La rincorsa all’iride 1974 era ufficialmente iniziata.

Giusto il tempo di festeggiare l’esordio vincente della Stratos che fu ora di volare in Canada, dove dal 16 al 20 Ottobre si correva il Rally of Rideau Lakes. La Lancia schierava una Stratos per Munari e due Beta Coupé per Lampinen e Pregliasco. La Fiat rispose con tre 124 Abarth per Alen, Paganelli e Perusse, un pilota locale. Munari dominò la corsa canadese vincendo davanti a Lampinen e al canadese Boyce su Toyota Celica, mentre per la Fiat fu un’altra debacle: Alen uscì di strada, Paganelli ruppe una sospensione e a Perusse cedette il cambio. La Lancia passò in testa al mondiale: 52 a 48!

Dal 31 Ottobre al 3 Novembre si correva in America il Press On Regardless (si traduce letteralmente in “spingi senza riguardo”) e la Lancia iscrisse la solita Stratos per Munari e le Beta Coupé di Lampinen e Pregliasco. La Fiat schierò i tre del Canada più Verini. In gara andò male alla Lancia, ritirata con Munari (sospensioni) e Pregliasco (motore), mentre la Fiat colse un preziosissimo secondo posto con Alen, che fu una sorta di prosciutto nel “panino” composto dalle due Renault 17 Gordini del vincitore Thérier e di Nicolas, terzo classificato. Ma prima del ritiro Munari fu fermato dalla polizia con Audetto che lo costrinse a rimanere blindato in albergo perché lo sceriffo lo cercava e voleva arrestarlo per aver riempito di ghiaia la sua macchina alla partenza di una prova speciale! «Dovetti andare a trovare lo sceriffo» ricorda Audetto «a casa sua portandogli una bottiglia del suo whisky preferito per calmarlo e farlo soprassedere rispetto alla sua idea di arrestare Munari». Alla fine del rally, la Fiat aveva 63 punti contro i 62 della Lancia e la sfida per l’iride era più aperta che mai.

Dal 16 al 20 Novembre l’inglese RAC (come al solito a percorso segreto) era la penultima prova iridata. Fiorio puntava tutto su Munari con la Stratos e due Beta Coupé per Lampinen e Ballestrieri. La Fiat schierò le 124 Abarth di Aaltonen, Kinnunen, Paganelli e Carlsson. Munari andava forte sul percorso innevato e voleva vincere, ma Fiorio lo frenò: la Lancia aveva assolutamente bisogno di raggranellare punti, anche perché nella parte finale del rally la Fiat era fuori dal punteggio iridato, con al traguardo Aaltonen dodicesimo, Kinnunen quattordicesimo, Paganelli ventiquattresimo e Carlsson ritirato per incidente.Vinse la Escort di Makinen davanti alla Saab 96 V4 di Blomqvist, mentre Munari fu brillantissimo terzo, Lampinen era decimo e Ballestrieri era stato costretto al ritiro per noie al motore. La Lancia ora aveva 74 punti contro i 63 della Fiat quando mancava una sola gara alla conclusione, il Tour de Corse.

Nell’isola napoleonica si correva dal 30 Novembre al 1° Dicembre. Fiorio decise di schierare ben tre Stratos per Munari, Andruet (al quale i francesi non perdonavano di aver “tradito” l’Alpine) e Ballestrieri più una Beta Coupé per Pregliasco. La Fiat replicò con Alen, Bacchelli, Darniche, Pinto e Pianta. La corsa fu dominata inizialmente da Nicolas con l’Alpine, ma Andruet lo braccava da vicino e non gli diede tregua mentre Munari (motore) e Ballestrieri (problemi elettrici) furono costretti al ritiro. Alla Fiat andò anche peggio, con il solo Bacchelli sesto al traguardo e ritiro per Alen (fuori tempo massimo per problemi meccanici), Darniche (dfferenziale), Pinto (incidente) e Pianta (sospensione). Per la Lancia fu un trionfo (aveva 94 punti contro i 69 dei rivali) e alla Fiat masticarono amaro… Così andò in archivio una stagione pazzesca e per certi versi indimenticabile.

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