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Mazda CX-3 gioca la carta del SUV compatto di classe premium

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Più bella di Opel Mokka. Più aggressiva di Fiat 500X. Più urbana di Jeep Renegade. Più classica di Nissan Juke e di Renault Captur. La nuova Mazda CX-3 affronta a testa alta quel segmento dei SUV compatti che, dati alla mano, che sembra passare indenne dalla crisi (oltre 600 mila unità venduti nel 2014 nella sola Europa) e dove molte Case automobilistiche si stanno gettando a capofitto per rispondere alla domanda del mercato.

La Casa di Hiroshima lo fa però a modo suo realizzando un veicolo di fascia premium, particolarmente orientato al comfort, alla connettività ed alla sicurezza. Disponibile in versione a 2 ed a 4 ruote motrici con un 1.500 turbodiesel da 105 CV oppure con un 2,0 litri ad iniezione diretta da 120 CV e da 150 CV, la nuova Mazda CX-3 si segnala infatti per una serie di raffinate soluzioni pratico-funzionali destinate a posizionarla un gradino al di sopra delle dirette concorrenti.

Insieme alla ormai immancabile serie di sistemi elettronici di assistenza alla guida che semplificano il compito del guidatore e rendono più sicuro muoversi nel traffico cittadino così come sulle strade extra-urbane, la nuova Mazda CX-3 presenta anche alcune soluzioni, frutto dell’esperienza e di studi approfonditi, che migliorano l’uso quotidiano della vettura. Questo è il caso, ad esempio, della soglia delle porte abbassata per facilitare l’accesso all’abitacolo evitando quell’“effetto scalata”, tipico della maggior parte dei SUV, che a lungo andare si rivela particolarmente fastidioso nell’uso quotidiano.

Particolarmente apprezzabile è poi l’organizzazione dei sistemi informativi all’interno dell’abitacolo con un piccolo Head-Up Display, che quando si avvia il motore si solleva sopra il cruscotto per consentire al guidatore di leggere informazioni essenziali come la velocità istantanea senza distogliere gli occhi dalla strada, ed il cockpit diviso in due zone separate (una con i dati relativi alla guida ed una con quella dell’intrattenimento).

Decisamente fruibile è inoltre l’ampio display da 7 pollici, ben posizionato al centro della plancia, ma soprattutto ben visibile e facilmente regolabile tramite manopole girevoli a portata di mano sulla console centrale.

Su strada, la Mazda CX-3 sorprende per il suo comportamento sempre reattivo, frutto probabilmente di una scocca solida, rigida e ben costruita, di un raffinato sistema di sospensioni e di un peso tutto sommato abbastanza contenuto e della trazione integrale.

Buone notizie anche dai motori. La versione con motore 2.000 ad iniezione diretta di benzina da 150 CV che abbiamo avuto modo di provare in anteprima non solo raggiunge i 100 km/h con partenza da fermo in 9.9 secondi, valore che la posizione al vertice del segmento, ma si fa apprezzare anche per progressione e silenziosità di funzionamento.

Al di sotto delle aspettative è invece la capacità del vano bagagli. Nonostante il carattere sportivo di CX-3, da un SUV è forse lecito aspettarsi qualcosa di più.

O forse, no? In fondo, quante volte abbiamo davvero bisogno di un ampio bagagliaio? L’eleganza estetica, la qualità delle finiture e, perché no, le prestazioni le apprezziamo invece tutti i giorni.

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