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L’automobile oltre il Covid-19: il Coronavirus potrebbe pesare sull’auto elettrica

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Secondo un studio di Deloitte, le problematiche economiche innescate dalla pandemia potrebbero ritardare la strada dell’elettrificazione.

Anche se alcune grandi industrie dell’automobili hanno ribadito di continuare a puntare sull’elettrificazione, non manca chi è convinto che la crisi innescata dal Coronavirus sia destinata a rallentare la strada verso le emissioni zero. Pur partendo dall’assunto che “la transizione globale verso la mobilità elettrica non è in discussione”, la società di consulenza Deloitte prevede infatti una frenata “di breve-medio termine nella transizione globale verso la mobilità elettrica” e appoggia la causa di chi chiede il rinvio dei vincoli ambientali UE, “per favorire il rilancio dell’industria automobilistica”. Secondo Deloitte, infatti “Il mantenimento degli attuali vincoli emissivi di CO2 e delle relative sanzioni rappresenterebbe un ulteriore colpo inferto alle finanze dei produttori” e  “uno slittamento temporale dei target di almeno uno-due anni consentirebbe alle imprese di ritrovare l’ossigeno di cui hanno bisogno per tornare poi ad investire in innovazione”.

A livello globale Deloitte prevede per quest’anno un calo di circa 11 milioni di unità (dagli 88,9 milioni del 2019 ai 77,9 milioni per l’anno in corso) della produzione di automobili. “L’emergenza potrebbe prolungarsi per almeno 4-6 mesi” sottolinea. Per la transizione elettrica sarebbe quindi “ragionevole”, secondo Deloitte, attendersi una frenata. “Il blocco degli stabilimenti in Cina, principale produttore mondiale di batterie avrà significative ripercussioni sulla filiera internazionale con un aumento dell’incertezza sulle tempistiche di trasformazione del settore e sulle stime per il 2020”.

Un altro discorso è quello legato alla domanda. “I modelli elettrici scontano prezzi di listino ancora elevati rispetto alla media del mercato, un aspetto rilevante in un contesto caratterizzato da crisi economica e incertezze reddituali” evidenzia lo studio di Deloitte, azzardando che “per rivitalizzare il mercato dopo il crollo dei volumi, imprese e governi non possono che puntare sulle auto più economiche, motorizzate a benzina ed a gasolio, che nel 2019 hanno rappresentato in rispettivamente il 58,9% e il 30,5% delle vendite sul mercato  europeo”. Resta in ogni caso il fatto che, prosegue Deloitte, “il mercato della mobilità elettrica mantiene notevoli potenzialità di sviluppo in un’ottica di lungo periodo”.

 

 

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