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Il leggendario Lamborghini V12 entra nell’età moderna

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Nell’anno delle celebrazioni del V12, la storia della prima supersportiva Lamborghini disponibile anche a 4 ruote motrici.

Nel 2022 Lamborghini celebra il suo leggendario motore a 12 cilindri che per quasi 60 anni ha equipaggiato una serie di modelli più iconici come la Diablo, prima supersportiva Lamborghini offerta anche con le quattro ruote motrici. Questa vettura, nata ufficialmente il 21 Gennaio 1990 e presentata nel corso del Lamborghini Day allo Sporting di Monte Carlo, aveva un 12 cilindri (prima i 5,7 litri e poi di 6,0 litri di cilindrata) da quasi 600 CV sulle versioni stradali e 655 CV nella da competizione GT1 Stradale realizzata in soli due esemplari. Il motore V12 termico “puro”, nella sua evoluzione finale, uscirà di produzione con l’ultima Aventador Ultima entro la fine del 2022. Dal prossimo anno l’erede dell’Aventador monterà un nuovo motore V12 in versione ibrida plug-in.

Lamborghini Diablo occupa un posto speciale nella storia di Casa emiliana e nel cuore degli appassionati, non solo per le sue prestazioni e la piacevolezza di guida, ma anche perché è stato il modello capace di trasportare la Casa nell’epoca moderna. Il Progetto 132, così chiamata internamente, nato nel 1985 con l’obiettivo di sostituire la Countach, ha dovuto dimostrare tutta la potenza della Casa di Sant’Agata, mostrando una linea sportiva e muscolosa, ma sempre piacevole, capace di maturare benissimo, rimanendo per tantissimi anni la vettura di serie più veloce al mondo. Fin dalle prime prove, strabiliò il suo comportamento stradale, frutto di un intenso lavoro di sviluppo che ha coinvolto anche l’ex-campione del mondo rally Sandro Munari. La Diablo, nel corso della sua vita commerciale, durata fino al 2001, è stata anche capace di trasformarsi per meglio adattarsi alle esigenze del mercato ed alle aspettative dei suoi clienti. Il successo è totale ed in undici anni di produzione ha raggiunto 2.903 esemplari.

La base tecnica della Diablo rimane sempre il motore 12 cilindri a V di 60°, direttamente derivato da quello nato nel 1963 come 3,5 litri e portato nel corso degli anni a 5,7 litri. È questa infatti la cilindrata del motore al momento del debutto della Diablo. In questa configurazione, in posizione longitudinale posteriore, dotata di catalizzatore, sviluppa una potenza di 492 CV a 6.800 giri/minuto con l’iniezione elettronica Lamborghini-Weber Marelli LIE. Nel 1999, con la Diablo GT prima e la 6.0 Se dopo, il motore della Diablo viene portato a 6,0 litri e, grazie ad una migliore taratura dell’iniezione, la potenza massima arriva a 525 CV.

La svolta più importante nella storia Lamborghini arriva nel 1998 con l’acquisizione dell’azienda da parte di Audi. Finalmente la Casa ha le risorse economiche sufficienti a realizzare un piano industriale adeguato e ha accesso a componentistica e tecnologia prima irraggiungibili. La Diablo, anche all’analisi della nuova proprietà, è comunque un prodotto che merita di essere continuato e, anzi, viene ulteriormente sviluppato. Nasce così, la seconda serie, disegnata nel nuovissimo centro stile interno, ancora più veloce e potente grazie al motore V12 portato a 6,0 litri, più lussuosamente rifinita e resa ancora più affidabile nell’uso quotidiano da un attento controllo qualitativo in fase di progettazione, collaudo e produzione.

La Diablo nasce con una meccanica raffinata ma tradizionale, composta da motore longitudinale posteriore, con 4 assi a camme in testa comandati da catena, iniezione elettronica, trazione posteriore e cambio meccanico. Il servosterzo arriva solo nel 1993, mentre l’elettronica si occupa solo della gestione del motore.

Nel 1993 viene presentata la Diablo VT, la prima supersportiva Lamborghini a quattro ruote motrici che diventa il nuovo riferimento in termini di tenuta di strada e sicurezza di guida in ogni condizione. La sigla VT significa Viscous Traction, perché la trasmissione della coppia motrice dal retrotreno all’avantreno avviene con l’interposizione di un giunto viscoso. Con questo sistema, la trazione di base rimane posteriore con l’anteriore che si inserisce automaticamente, fino ad un massimo del 20%, solo in caso di perdita d’aderenza delle ruote posteriori, mediante il giunto viscoso e un albero di trasmissione collegato al differenziale anteriore. La VT introduce un’ulteriore novità per la Casa, le sospensioni a controllo elettronico con 5 programmi di funzionamento preimpostati tra cui scegliere.

La Diablo ha portato anche un’altra novità: la versione aperta sulla 12 cilindri. In realtà, negli anni precedenti, c’erano già stati alcuni timidi tentativi, ma erano rimasti esemplari unici. Nel Dicembre 1995, debutta la Diablo Roadster, equipaggiata con un tetto in fibra di carbonio, tipo targa che, quando aperto, trova alloggiamento sopra il cofano motore.

Con la Diablo, Lamborghini torna alle corse, grazie al Super Sport Trophy, poi Supertrofeo, il campionato monomarca che ha debuttato, in una corsa di contorno, in occasione della 24 Ore di Le Mans del 1996. 34 le Diablo SV-R prodotte, con 550 CV, destinati a gentlemen drivers, ed utilizzate per gare di 60 minuti l’una.

Diablo è stata presente in numerosi film. Tra le scene più memorabili, quella del film americano “Scemo e più Scemo”, con Jim Carrey e Jeff Daniels, e la loro Diablo rossa con cui arrivano all’hotel. Ed ancora la scena del film “Exit Wounds” del 2001, diretto da Andrzej Bartkowiak con “DMX” Earl Simmons e Anthony Anderson. Protagonista, comprata in contanti dopo un’esilarante prova sonora all’ interno del salone di vendita, una Diablo VT Roadster del 1999. La Diablo SV è, invece, la vettura simbolo del gioco “Need for Speed III: Hot Pursuit”.

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