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Dai banchi di scuola al Turini

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Dalla passione di un ragazzino che, invece di seguire le lezioni in classe, fantasticava avventure impensabili tra controsterzi e rumori di scarico, trasformando l’innocente banco (a due posti) di scuola in macchina da corsa, anzi da rally, fino alla prima, poi alla seconda, alla terza, alla quarta volta sul palco di partenza del sogno mai sopito, materializzatosi a quell’età in cui le persone normali pensano piuttosto ai futuri nipotini invece che rimanere ancorati alle passioni adolescenziali.

Il Rallye di MonteCarlo, come lo era negli Anni ‘70 e come ne è stato trasferito lo spirito nella sua rievocazione storica, con la interminabile tappa di concentrazione, le lunghe prove speciali delle tappe di classificazione e del percorso comune e con la magica “notte del Turini”, pervaso da condizioni climatiche più imprevedibili che mai, seguito da migliaia di spettatori incuranti del freddo e della neve, è il gotha dell’automobilismo su strada, è il fascino del rally nella sua essenza. E’ normale, quindi, che conquisti la fantasia e il cuore degli appassionati e, in particolare, di quel ragazzino, cresciuto nel corso degli anni soltanto per l’anagrafe.

Il libro, 144 pagine suddivise in 14 capitoli -pardòn, 14 “prove speciali”-, con 230 fotografie a colori e 22 tra illustrazioni e cartine del percorso, si apre con quella che potrebbe definirsi l’alba della passione, il sogno allo stato puro di un adolescente motivatissimo che vive di fantasie e di aspirazioni. Prosegue con una sorta di apprendistato nel mondo delle corse d’auto, gara dopo gara, con risultati che lo portano spesso a grandi soddisfazioni, senza però riuscire mai a realizzare il “sogno”.

E’ solo dopo la maturità, dopo alcune centinaia di gare su strada e in pista, quando il sogno sembra ormai definitivamente riposto nel cassetto dei desideri irrealizzati, che spunta all’improvviso, inaspettata, l’occasione della corsa della vita: e allora è come se fosse di nuovo la prima volta, poi scatta la seconda volta, poi ci prende gusto e ne segue una terza ed una quarta volta, e chissà quante altre ce ne saranno. Qui si sviluppa la parte più tecnica del libro, una sorta di percorso guidato per chi vuole conoscere veramente che cos’è e come si affronta il “Monte” storico: il racconto di come si prepara la gara, le attrezzature e la strumentazione necessaria, la preparazione della vettura, l’organizzazione dell’assistenza, l’importanza delle gomme ed infine i cenni di cronaca di vita vissuta, pardòn, di rally vissuto.

Il tutto raccontato con un ritmo incalzante, coinvolgente, in un crescendo che ti fa venire davvero voglia di preparare la macchina e di viverla anche tu questa avventura che appare subito come magica, scritta col giusto condimento di autoironia che alleggerisce la lettura anche di chi tecnico ed esperto del settore non è.

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