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3D sketching: digitalizzare con la matita

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Proprio come il cinema, i videogiochi e la cartografia, anche l’industria dell’automobile fa affidamento da diversi decenni sui progressi della modellizzazione 3D per dar vita ai suoi progetti. Oggi per produrre un’auto bisogna prima farla nascere in formato 3D. È uno dei compiti del designer che può contare su “tool box” digitali sempre più ricchi. Uno di questi strumenti si basa sul 3D sketching, una tecnologia rivoluzionaria che consente di disegnare senza matita né scrivania.

Technocentre di Guyancourt. Un uomo con un casco VR in testa e due controller in mano gesticola nel bel mezzo di una stanza. Sembra tracciare linee invisibili intorno a sé. Una scena buffa che fa subito pensare alle esperienze di realtà virtuale dei videogiochi. Eppure Udo non è affatto un gamer, bensì un designer impegnato in una sessione di lavoro. La sua ultima scoperta? Un software di 3D sketching un metodo per disegnare che è in corso di sviluppo presso il centro design del gruppo Renault.

Il 3D sketching è una tecnologia intuitiva che consiste nel “disegnare nel vuoto” intorno a sé,

una tecnica che già Pablo Picasso stava sperimentando nel 1949. Il famoso artista spagnolo utilizzava un accendino come matita per realizzare “coreografie luminose”. Questi disegni effimeri sono stati immortalati dalla fotografa Gjon Mili. La tecnica era nota come light painting (o light drawing), una forma artistica che, già a quei tempi, consentiva di concettualizzare un’idea sotto forma di rappresentazione nello spazio.

Oggi con il 3D sketching succede un po’ la stessa cosa, ma senza accendino né macchina fotografica. La tecnica si basa sull’uso di un casco VR (Virtual Reality ossia realtà virtuale). Inventato 50 anni fa, si è democratizzato una decina di anni fa con la commercializzazione di modelli per i videogiochi destinati al grande pubblico.

Dopo aver indossato il casco ed averlo acceso, il designer si trova immerso a 360 gradi in uno studio di design. Usando due controller (uno per mano) sceglie i colori da una tavolozza grafica, traccia le linee, crea le forme, riempie le superfici, ecc. Tutti i movimenti sono modellizzati e registrati in tempo reale da un software.

Già alla fine degli Anni ‘90 la professione di designer aveva subito una prima trasformazione con la diffusione sempre maggiore del disegno su tavoletta digitale. Oggi il 3D sketching va ben oltre permettendo al designer di fare a meno di tavoletta, matita, mouse e persino scrivania per lavorare. Il design entra in una nuova era: quella della digitalizzazione posta al centro della progettazione dei veicoli.  Grazie a strumenti sempre migliori, la digitalizzazione lascia piena libertà al designer, rendendo i suoi progetti ancora più accessibili. Non è mai stato tanto facile realizzare velocemente bozzetti 3D, creare in prospettiva, modellizzare le forme – anche su scala 1:1 – o riempire i volumi. «Così si risparmia tempo», precisa Udo. «Ci vogliono almeno 4 settimane per inviare una scansione o dati ad una macchina, mentre qui si lavora in tempo reale. È un enorme vantaggio.» Insomma, il 3D sketching apre le porte a nuove sperimentazioni, in quanto permette all’utente di trasformare facilmente qualsiasi idea in realtà.

I lati negativi di tutto ciò sono l’affaticamento degli occhi, il mal di testa ed altri dolori, dorsali ed articolari che dopo un uso prolungato possono affliggere alcuni designer. «Per disegnare a 360 gradi bisogna avere una buona forma fisica e fare una pausa ogni ora» sottolinea Udo.

Gli ingegneri stanno già riflettendo su soluzioni per rendere l’esperienza più piacevole e meno vincolante. In genere, puntano sull’alleggerimento del casco. Si sviluppano, ad esempio, caschi di “realtà mista” che consentono di disegnare nella realtà virtuale, ma anche di vedere cosa accade intorno a sé ed interagire con i colleghi.

Il 3D sketching aggiunge un’altra corda all’arco del designer: la possibilità di collaborare con un collega, dal vivo, sullo stesso progetto, indipendentemente dalla distanza che li separa. «Basta una connessione Internet per superare tutti i limiti geografici. Si può avere la sensazione di stare insieme, anche se ci si trova a migliaia di chilometri di distanza», precisa Udo. I due designer possono confrontarsi tramite l’interfaccia creata dal tool di 3D sketching usando gli auricolari ed il microfono integrati nel casco VR. Possono così comunicare, condividere i lavori realizzati individualmente e collaborare su progetti in comune. Tutto questo senza doversi spostare da casa, dall’ufficio o da qualsiasi altro posto in cui si trovino. Risultato: le combinazioni immaginabili sono infinite ed i malintesi molto meno frequenti di prima. «Grazie al VR, che apre le porte alla realtà 3D, riusciamo ad esprimerci con più precisione.»

Ma non è tutto: anche il workflow risulta migliorato. Dopo aver realizzato le modellizzazioni con il 3D sketching, queste sono esportate sotto forma di file che possono essere utilizzati anche dagli altri anelli della catena di progettazione e produzione dei veicoli. Il designer può affidare il rendering del suo lavoro ad un modellatore (incaricato di ricavarne un modello fisico) o ad un ingegnere che, ad esempio, ne valuterà la fattibilità. Proprio come la digitalizzazione anche il 3D sketching elimina gli ostacoli alla comunicazione e fa cadere progressivamente le barriere tra le varie professioni.

 

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