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30 anni Opel Calibra

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Nel 1997 Opel torna sul mercato delle coupè con una 2+2 di grande successo realizzato sulla piattaforma della berlina Vectra.

Esattamente trenta anni fa, quando la iconica Opel GT sembrava ormai un lontano irripetibile ricordo al Salone di Francoforte del 1989, la Casa di Ruesselsheim stupì ancora volta tutti presentando Calibra, una spettacolare coupè 2+2 realizzata sulla stessa piattaforma della prima generazione della berlina Vectra. La stampa specializzata dell’epoca ne parla come di qualcosa di straordinario. Un’automobile così non si era mai vista prima con una linea forte e elegante e una grande abitabilità interna e una tecnologia moderna. Il tutto a prezzi concorrenziali.

Entrata in produzione nel Giugno 1990, Calibra si impose all’attenzione del pubblico grazie a una linea indubbiamente indovinata sia dal punto di vista estetico che aerodinamico. Le automobili aerodinamiche possono essere belle. Spesso però sono basse, poco confortevoli ed esprimono le loro pretese sportive riducendo lo spazio interno a quello utile per accogliere 2 persone ed una valigetta. Non fu questo il caso della Calibra. Con un Cx da record di 0,26 era slanciata, ma anche abbastanza spaziosa per accogliere 4 persone e 300 litri di bagagli. La chiave del suo successo, che nel primo anno ha permesso di venderne 29.431 esemplari, si riassume nell’espressione “divertente e funzionale”.

Economicità nell’uso quotidiano e prezzi concorrenziali furono alla base dell’indiscutibile successo commerciale della coupè tedesca. Le 238.647 Opel Calibra prodotte nel corso di otto anni sono infatti ancora oggi la testimonianza della popolarità di questa coupè con la quale la Casa tedesca interpretò felicemente il rinnovato interesse del pubblico europeo degli Anni Novanta per automobili eleganti e sportive, ma assolutamente fruibili dell’uso quotidiano

Inizialmente proposta con un 4 cilindri 2,0 litri (in versione monoalbero a 2 valvole per cilindro da 115 CV e bialbero a 4 valvole da 150 CV), Calibra fu quasi subito disponibile anche in versione a trazione integrale. In seguito, anzichè riposare sugli allori, la Opel approfittò del momento magico per fare della Calibra un forte simbolo del suo marchi,. e realizzò anche una versione Turbo 4×4 con motore da 204 CV (150 kW) e cambio a 6 marce. Nel 1994 divenne disponibile anche con un 6 cilindri a V di 2.498 cc a 24 valvole da 170 CV (125 kW) che le permetteva di raggiungere i 100 km/h con partenza fermo in 7.8 secondi. Con questa coupè da 245 km/h la Opel si spingeva in zone che in precedenza erano dominio esclusivo di esotici modelli sportivi.

Calibra vanta anche un buon curriculum sportivo. Dopo aver esordito nel 1994 nel campionato tedesco DTM, si impose due anni dopo nel campionato internazionale turismo (ITC) con il pilota tedesco Manuel Reuter e una speciale versione a trazione integrale e motore V6 da 500 CV.

Foneticamente il nome Calibra deriva dalla parola inglese “calibre” che, secondo il dizionario Oxford, significa “levatura, importanza, rango, capacità”. Scegliendo questo nome il costruttore intense sottolineare la speciale personalità e la qualità di un modello destinato a rilanciare il concetto europeo di automobile granturismo. Come previsto da una strategia introdotta qualche anno prima dalla Casa tedesca con le precedenti Corsa, Omega, Vectra, anche il nome di questa coupè, come quelli di tutte le autovetture Opel dell’epoca, terminava con la lettera “A”. I nomi dei veicoli commerciali terminavano invece con la lettera “O”.

Nell’approssimarsi della sua uscita di scena, la Calibra divenne anche una campionessa dello sport. Dopo aver esordito nel campionato tedesco DTM, la Calibra ottenne il massimo risultato nel campionato internazionale turismo (ITC). Una Calibra a trazione integrale con motore V6 da 500 CV conquistò 9 vittorie e alla fine della stagione agonistica Manuel Reuter vinse il titolo piloti e la Opel quello costruttori. C’era forse un modo migliore per dire addio?

L’eleganza classica della Calibra affascinava gli individualisti. I progettisti risposero a questa domanda del mercato con la Color Edition, una serie speciale dagli splendidi e insoliti colori. Intervennero anche sugli interni con tessuti freschi e raffinati rivestimenti in pelle, studiarono nuove ruote in lega e proposero il tutto in chiari pacchetti di equipaggiamenti. Un approccio per niente non è mai scontato. Neppure quando, alla fine della sua vita, fu presentata un’ultima serie speciale Last Edition. Molto prima che l’ultima Calibra uscisse dalla catena di montaggio, era già evidente che il raffinato progetto di Erhard Schnell sarebbe diventato un classico.

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