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Dalle Opel “KAD” a nuove concept e coupè con motore V8

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Nel 1969 l’Advance Opel Design realizzò il prototipo CD. Disegnata da Frua, costruita da Bitter. Doveva chiamarsi GT-W, ma divenne Geneve.

 

Sull’onda della buona accoglienza riservata alle grandi berline “KAD” ed in particolare alla Diplomat V8 Coupè, a cavallo degli Anni Sessanta-Settanta, la Casa automobilistica tedesca Opel realizzò una serie di modelli e di prototipi che coniugava i loro motori V8 di grossa cilindrata alle linee sportive della Opel GT 1.9 che stava riscuotendo un grande successo di pubblico presso il pubblico europeo.

Nel Marzo 1965 la Casa tedesca aveva raggiunto un accordo con la carrozzeria Karmann di Osnabruck per realizzare una versione coupè della Diplomat V8. Presentata solo sei mesi dopo, questa vettura aveva una carrozzeria caratterizzata dall’assenza del secondo montante del tetto e da un montante posteriore di grandi dimensioni. Le differenze con la berlina non finivano qui. Il motore V8 di 4,7 litri era infatti proposto in una versione maggiorata a 5.354 cc che sviluppava 230 CV (169 kW), abbinato ad una trasmissione automatica Powerglide a 2 rapporti. Prodotta per tre anni, dal 1965 al 1967, in 304 esemplari (più una versione cabriolet) venduti al prezzo di 25.500 Marchi, la Opel Diplomat V8 Coupè poteva raggiungere una velocità massima di 206 km/h che all’epoca ne faceva la più veloce automobile prodotta in serie e venduta in Germania.

La Opel Diplomat V8 Coupè fu la base di partenza per la realizzazione del prototipo CD (Coupè Diplomat), disegnato da Charles M. Jordan. Esposto nel 1969 al Salone di Francoforte, era caratterizzato da un parabrezza in unico pezzo con i vetri laterali e da porte integrate incernierate idraulicamente sul montante anteriore. I progettisti del Advance Opel Design avevano perfezionato l’aerodinamica della Opel CD nel corso di numerose prove alla galleria del vento. Il frontale elegante con fari a scomparsa scorreva senza soluzione di continuità nel parabrezza avvolgente senza il blocco visivo del primo montante del tetto.

L’anno seguente il designer italiano Piero Frua presentò una sua ulteriore interpretazione di cui l’ex-rallyman tedesco Erich Bitter acquistò i diritti di produzione, affidando allo stesso Frua il compito di renderla più pratica e meglio industrializzabile.

Al Salone di Francoforte del 1973 fu così esposta la Bitter CD, una slanciata coupè alta solo 1,1 metri, che toccava i 210 km/h. Nonostante la pesante atmosfera generale a causa della crisi petrolifera non si conciliasse con “automobili da sogno” come la Bitter CD, la carrozzeria Baur di Stoccarda nel costruì 395 fino al 1979 che furono venduti attraverso la rete commerciale Opel al prezzo iniziale di 52.000 Marchi.

In origine questa bella coupè a 2 posti era progettata per accogliere un motore rotativo Wankel (da cui l’originale nome GT/W dove la “W” stava per l’appunto per Wankel), ma Opel decise di abbandonare lo sviluppo di tale propulsore prima ancora che il prototipo fosse completato. Il reparto Advance Opel Design dovette cambiarne all’ultimo momento il nome e ne espose un modello in fiberglass a grandezza naturale al Salone di Ginevra del 1975, in onore del quale lo battezzò Genève.

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