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Citroen Mehari, la trasformista

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Festeggia 50 la “rivoluzionaria” Mehari

Il 1968 non ci ha lasciato soltanto la contestazione giovanile, spartiacque di tanti risvolti del costume. Proprio in quel Maggio Parigino, faceva capolino l’ennesima Citroën fuori dagli schemi: Mehari, un innovativo modello per il tempo libero, costruita sulla piattaforma della Dyane 6, definita come oggetto mobile non identificato sulle strade dell’epoca, che sconvolge i codici delle cabriolet tradizionali.

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Pensata da Roland de La Poype, un eccentrico industriale francese che nel Secondo Dopoguerra ha rivoluzionato il panorama europeo con le sue creazioni in plastica, Méhari si impone come vettura multiuso e trasformista, adatta a diversi utilizzi. Versatile, pratica ed economica, è la compagna ideale per le gite al mare, grazie all’ingegnosa carrozzeria in plastica ABS, che la rende leggera (525 kg), insensibile alla corrosione e totalmente lavabile con un getto d’acqua. Fuori dagli schemi, ma decisamente conviviale e ottimistica, modulabile a piacimento e dai colori pop, questa piccola Citroën diventa immediatamente un successo popolare.

Spinta da un motore a 2 cilindri contrapposti, raffreddato ad aria, analogo a quello delle Citroën Dyane 6 e 2CV 6, la nuova Méhari viaggia sul filo dei 100 all’ora e percorre mediamente 20 chilometri con un litro di benzina. Spaziosa e facile da guidare, è l’auto trasformista per eccellenza, capace di diventare in pochi minuti berlina, pick-up o cabriolet, montando o smontando la sua capote modulare che permette di viaggiare anche con il solo tetto, lasciando liberi i tre lati attorno al parabrezza.

Costruita in quasi 150 mila esemplari per circa vent’anni, Méhari è stata proposta anche in versione a trazione integrale. Le Méhari 4×4 hanno servito l’esercito francese in versione paracadutabile e la Gendarmerie come vetture di collegamento. Dieci di loro si sono rivelate preziose auto mediche nella celebre Parigi-Dakar. La piccola Citroën di plastica che ha mutuato il suo nome da una razza di dromedari, ha dimostrato di essere un’autentica nave dei deserti!

Vanta anche una grande carriera cinematografica, (con la popolarissima serie “I Gendarmi di Saint-Tropez” con Louis de Funès) e avventure sulle strade del mondo (come il Raid Liegi-Dakar-Liegi nel 1969 o il Raid Parigi-Kabul-Parigi nel 1970).

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