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60 anni di Peugeot 404

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Disegnata da Pininfarina, esordiva nella Primavera del 1960.

Peugeot 404 festeggia 60 anni dall’esordio sul mercato internazionale. La linea disegnata da Pininfarina era caratterizzata da montanti sottili, linee di fiancata lisce, pinne posteriori e cromature che strizzavano un po’ l’occhio a ciò che accadeva Oltreoceano. Come da tradizione della Casa del Leone, alla versione berlina furono affiancate le versioni cabriolet (anche con hard-top) e coupé, prodotte negli stabilimenti Pininfarina con meccanica montata a Sochaux, quartier generale della Casa transalpina. Oltre alle classiche versioni alimentate a carburatori, Peugeot 404 era disponibile anche in versione ad iniezione per offrire ai clienti dell’epoca ancora maggiori prestazioni. Non mancavano poi le indistruttibili motorizzazioni Diesel, da sempre presenti nei listini della Casa e pensate per i grandi viaggiatori. Novità interessante, l’introduzione (per lo meno all’inizio) dei freni a tamburo con servofreno Hydrovac.

Presentata nell’Aprile 1960, alle porte del centro di produzione di Sochaux, cosicché gli operai addetti alla produzione potessero vedere il frutto del loro lavoro, era disponibile nelle colorazioni più ardite: arancione acceso, grigio tortora, blu laguna, colori inconsueti fino ad allora, ma in linea con il clima positivo che si respirava in quell’epoca. Anche gli interni non erano da meno e proponevano tinte coraggiose come il grigio chiaro, il rosso e anche il blu-verde, mentre la plancia assunse un aspetto estremamente moderno.

Il motore era un’evoluzione di quello della Peugeot 403, ma potenziato (grazie a una cilindrata di 1,6 litri contro 1,468 litri della 403). Particolare era la sua sistemazione non più in verticale, ma leggermente inclinato all’interno del vano motore per limitarne l’altezza.

Nell’Ottobre 1961, al Salone di Parigi, ne fu presentata la versione cabriolet e l’anno successivo quella coupé, una novità per la serie 04. Per suggellare la collaborazione con Peugeot, Pininfarina appose il suo stemma sulla fiancata del modello, sia delle coupé che delle cabriolet. Nel confronto tra le due inoltre fu la prima volta che la versione coupé raggiunse uno stile e un carattere ancor più appagante della cabriolet.

Il 1966 vide una importante novità stilistica sul frontale della 404 Coupé: la griglia accolse infatti i nuovi fari di profondità, innovazione che non fece che incrementare il successo della vettura. Con la comparsa nel Settembre 1968 della 504 Coupé, la 404 Coupé fu ritirata dal mercato. La produzione di 404 proseguì fino al 1975 in Europa mentre la versione pick-up arrivò addirittura fino ad Ottobre 1978.

Nel corso degli anni furono molte le versioni disponibili nella gamma 404, perché oltre alla berlina, alla coupé e cabriolet furono introdotte anche la familiare a 7/8 posti e la commerciale a 5/6 posti. Non mancò poi la versione furgonette, vale a dire la derivazione commerciale partendo dalla configurazione vettura, ma con 2 soli posti. Fu anche disponibile la versione telaio cabinato, ma anche una versione ambulanza.

Peugeot 404 ebbe un ottimo successo. A confermarlo ci sono i numeri relativi alle vendite: 2.885.377 esemplari totali, di cui 1.672.395 con carrozzeria berlina, 10.387 Cabriolet, 6.837 Coupé ed il restante diviso tra pick up e cabinati, commerciali e familiari.

Con l’arrivo in gamma della versione a iniezione, Peugeot 404 fece un ulteriore passo avanti e si ritagliò uno spazio anche nel mondo delle competizioni, con risultati di grande importanza. Nel 1961 ottenne il primo, terzo e quarto nella classe fin a 2,0 litri all’East African Safari, mentre l’anno seguente fu prima nella classifica a squadre e seconda in classifica generale. La consacrazione avvenn l’anno seguente quando la 404 di Cliff e Nowicki vinse per la prima volta l’East African Safari. Ma l’apoteosi doveva ancora arrivare: a tre riprese, nel 1966, 1967 e 1968, la Peugeot 404 a iniezione vinse l’East African Safari. L’edizione 1966 è da girone dantesco: le condizioni climatiche erano talmente sfavorevoli che gli organizzatori furono obbligati ad allungare da 4 a 10 ore il tempo massimo ammesso. La corsa del 1967 fu straordinariamente asciutta e spinse le vetture a velocità medie superiori ai 100 km/h: tutte le 12 Peugeot 404 iscritte tagliarono il traguardo, a ulteriore conferma dell’affidabilità delle auto col Leone sulla calandra. Nel 1968 la vittoria si ripetè consolidando l’immagine “africana” della vettura del Leone. Anche in Sudamerica la 404 fece faville, aggiudicandosi nel 1963 e nel 1965 il Grand Prix d’Argentina.

 

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