Semplicemente non immagina il rischio che fa correre al figlio. E’ una questione di conoscenza, di vedere il problema, perché, se non lo si vede, non ce lo si pone e non si prendono le adeguate contromisure.
Corretta informazione e consapevolezza possono contribuire enormemente a ridurre il numero delle vittime di incidenti stradali. Si può insomma migliorare la sicurezza stradale incidendo sull’elemento umano, così come si fa sulle auto e sulle strade. Da considerazioni come queste nasce il libro “Sicurezza stradale, i 50 gol più belli” di Vincenzo Borgomeo (che ricordiamo già autore di “Sicurezza stradale in tasca”), realizzato da Sicurezza & Ambiente e disponibile gratuitamente presso l’editore od il suo sito web, che sottolinea le 50 iniziative ritenute più valide ed interessanti emerse negli ultimi anni. Una ventata di ottimismo e di speranza insomma in un quadro generale che, dati alla mano, non è certo dei più incoraggianti.
«Di sicurezza stradale si parla da anni, si fissano sempre nuovi obiettivi per la riduzione delle vittime e si lavora di concerto per un traguardo comune» dice Borgomeo. «Eppure – e la cosa ha dell’incredibile – nel nostro Paese i dati sugli incidenti sembrano ancora quelli di una guerra civile: da noi ci sono 181.227 sinistri l’anno che lasciano sull’asfalto 3.385 lenzuoli bianchi e 257.421 feriti: 9 morti al giorno, un decesso ogni 2 ore e mezza. Il tutto con un costo sociale stimato di circa 27 miliardi di Euro».
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