Parole in libertà

Cabriolet, spider, coupè, SUV dovrebbero identificare un ben preciso tipo di automobile.

Ho chiamato mia moglie Antonietta e mi ha guardato male. Si chiama Gabriella. Ho chiesto una penna ad un collega e me l’ha passata. Ma io volevo un notes. Hanno ragione loro: nomi non sono suoni e lettere messi lì a casaccio, ognuno ha un significato ben preciso.

Il mondo delle quattro ruote non fa eccezione ed ogni giorno questo o quel costruttore utilizza a suo piacere ed impropriamente alcuni termini dell’automobile: automobile che, tanto per cominciare, è femminile non maschile. Lo sottolineavano Enzo Ferrari e Gabriele D’Annunzio, due indubbiamente esperti in entrambi i settori.

E visto che la bella stagione è alle battute finali, cominciamo con il dire che non tutte le automobili decappottabili sono cabriolet. Cabriolet sono quelle con almeno 4 posti e magari anche 4 porte. Quelle a 2 soli posti sono spider (il nome per quanto possa sembrare strano è italiano) oppure roadster, come dicono inglesi ed americani. E quindi meglio fare attenzione quando il concessionario ci propone una cabrio-coupè. Che razza di automobile vorrebbe venderci?

A proposito di coupè, tanto per fare un esempio, una decina di anni addietro Opel se ne uscì con una pubblicità – prontamente ritirata – che proponeva “Vectra in versione berlina e coupè” per dirci che, oltre alla classica tre volumi / 4 porte c’era anche una slanciata due volumi / 5 porte. Slanciata sì, ma sempre a 5 porte. Le coupè, si sa, ne hanno solo due!

Un tetto posteriore spiovente non fa automaticamente di una berlina o di SUV una coupè. Dopo tanti anni di onorata militanza in campo automobilistico, dovrebbero saperlo anche in Mercedes che poche settimane fa hanno proposto la AMG GT3 Performance Coupè4 che con le sue 5 porte è chiaramente una berlina a due volumi oppure una hatchback, ma non certo coupè. Insomma, come scritto nell’enciclopedia dell’automobile di Repubblica, una coupè è “automobile sportiva con carrozzeria chiusa a 2 porte e 2 oppure 2+2 posti”.

Se poi vogliamo salire a bordo, molti esperti di marketing ci suggeriscono di aprire la “portiera”. La portiera? La povera signora Maria che sta in guardiola a distribuire la posta? Oddio, proprio no! Meglio aprire una normalissima porta: come quella di casa, per intenderci.

E se poi vogliamo caricare qualcosa sul tetto della nostra fedele quattro ruote perché utilizzare i “mancorrenti da tetto”? I mancorrenti sono lungo le scale di casa e ci servono per non cadere. Sul tetto, una volta, c’era il “portapacchi tipo America” ed oggi una “struttura porta-pacchi” alla quale possiamo applicare porta-pacchi, contenitori chiusi, porta-sci, porta-biciclette e molto altro ancora.