Testata per la prima volta la tecnologia ibrida plug-in. Cinque stelle a Hyundai Nexo e VW ID.3, quattro stelle a Toyota Prius.
Sono ben 25 le vetture oggetto della quinta serie di test Green NCAP: 13 con motore a benzina (12 convenzionali e 1 ibrida), 7 Diesel, 1 ad idrogeno, 1 completamente elettrica e 3 con tecnologia ibrida plug-in.
Massimo punteggio (5 stelle) per VW ID.3 e per Hyundai Nexo ad idrogeno che hanno registrato zero emissioni a livello di scarico e contribuiscono ad una migliore qualità dell’aria. Le vetture ibride plug-in – novità assoluta di questa serie di test – rappresentano una tecnologia basata su auto originariamente progettate come veicoli tradizionali a combustione, ma spesso più pesanti e complesse per la doppia tecnologia. Le valutazioni partono dalle 2 stelle della Mitsubishi Outlander, segue la KIA Niro con 3,5 stelle, per arrivare alle 4 stelle di Toyota Prius. In definitiva si equivalgono alle alimentazioni tradizionali oppure sono migliori, le differenze sono riconducibili alla massa, alle dimensioni, all’aerodinamica e alle non ottimali soluzioni per la parte elettrica. Nella valutazione Green NCAP il viaggio inizia con la batteria completamente carica e termina con la batteria scarica, tenendo conto dell’autonomia elettrica. Gli ibridi plug-in funzionano in modalità “elettrica pura” solo in determinate condizioni e il motore a combustione tradizionale è utilizzato per la climatizzazione del veicolo e/o per aumentare la potenza quando le condizioni di circolazione lo richiedono.
Tra le auto tradizionali con motore a benzina e Diesel hanno ottenuto 3,5 stelle sia la Skoda Octavia, (alimentata da un motore Diesel convenzionale), sia la VW Golf (con motore a benzina). Anche l’ibrida a benzina Toyota Yaris ha ottenuto lo stesso punteggio. La valutazione più bassa, 1,5 stelle è stata, invece, ottenuta dalla Hyundai Tucson con motore Diesel.
Si confermano, di nuovo, le buone prestazioni dei motori Diesel di ultima generazione nella valutazione del Clen Air Index, dove 4 modelli (BMW X1, Seat Leon, Skoda Octavia, Volvo XC60) ottengono punteggi tra 6,7 e 6,9 su un massimo di 10, risultando inferiori solo ai veicoli a zero emissioni (quello elettrico e quello ad idrogeno).
Le differenze prestazionali dei motori convenzionali sono attribuibili soprattutto alla massa, alla forma e all’aerodinamica del veicolo, oltre che al post-trattamento dei gas di scarico. I risultati migliori comunque dimostrano i notevoli progressi compiuti dai costruttori nella riduzione dell’impatto ambientale delle automobili.
«Questi test Green NCAP hanno evidenziato la maggiore sostenibilità delle alimentazioni elettriche e ad idrogeno» dice Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’ACI «anche se i motori a combustione tradizionale di ultima generazione si sono comportati molto bene. A metà strada i veicoli ibridi che possono facilitare, in questa fase di transizione, il passaggio alle tecnologie a zero emissioni».
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