Come potrebbe cambiare il mercato del car-sharing.
Le limitazioni alla mobilità personale imposte dal Coronavirus hanno influito negativamente anche sul car-sharing. Cosa dobbiamo però aspettarci per il futuro a breve e medio termine?
I pareri sull’argomento sono al momento discordanti: secondo una ricerca recentemente condotta da IPSOS dovrebbe aumentare, ma secondo le associazioni di categoria il settore dovrebbe entrare in crisi profonda. Quale è la verità? Da più parte si ritiene che l’automobile privata sia destinato a tornare al centro dei nostri stili di vita anche nelle città dove i mezzi pubblici non potranno per molto tempo garantirci dal contatto con persone a rischio. Ciò potrebbe mandare in crisi anche il car-sharing, uno dei mezzi più scelto nelle nostre aree urbane prima dell’emergenza di questi mesi.
«Dopo il coronavirus non credo che il car-sharing sarà la scelta così gettonata per la mobilità accessibile nei grandi centri urbani» sostiene Michele Crisci, presidente di UNRAE, l’associazione dei costruttori stranieri che operano in Italia. «Io stesso, ad esempio, non mi sentirei sicuro di salire su un’auto utilizzata in precedenza da persone che non mi danno alcuni tipo di garanzia, quelle stesse che invece avrei su un’auto».
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