Leggenda romantica dell’auto, soprannominata “fidanzata d’Italia”, ed espressione della maestria stilistica di Bertone e della matita di Franco Scaglione.
Alfa Romeo inaugura il 2024 celebrando i 70 anni della Giulietta Sprint, presentata nel 1954, un’automobile molto amata e di grande successo commerciale che racconta un’epoca memorabile e momenti straordinari della storia automobilistica italiana. Questa vettura segna infatti la trasformazione dell’Alfa Romeo in una grande industria automobilistica e non a caso era soprannominata la “fidanzata d’Italia”.
Nel 1952 la produzione Alfa Romeo poteva contare solo sulla 1900. Si così strada l’ipotesi di una vettura più moderna e di cilindrata inferiore. Scartate le iniziali ipotesi di una vetturetta di 350 cc o di un’altra – a trazione anteriore – di 750 cc (ma con il codice 750 saranno identificati anche i progetti successivi), nell’Agosto 1952 è chiaro che la vettura avrà un’impostazione tradizionale con motore anteriore, trazione posteriore.
Meno di un anno più tardi, scende in strada un primo prototipo, un compatto coupé, opera del reparto carrozzeria di Ivo Colucci, dotato di un 4 cilindri bialbero in lega leggera di 1.100 cc. Cilindrata poi cresciuta a 1,290 cc. Con un carburatore monocorpo eroga 65 CV, per una velocità massima di 165 km/h, ma alla fine della carriera, con l’ultima evoluzione del 1958 e carburatore doppio corpo, la potenza sale a 79 CV per 170 km/h. Nuovi erano anche il cambio e la scatola del differenziale, anch’essi in alluminio. I freni a tamburo, con alettatura elicoidale, erano derivati invece da quelli della 1900.
All’alba del 1954 la meccanica era in dirittura di arrivo, ma della scocca esistevano solo i bozzetti e qualche rudimentale prototipo. Tuttavia, Finmeccanica annunciava la consegna di alcuni esemplari ad una selezione di azionisti. A risolvere l’impasse fu Rudolf Hruska, da poco chiamato da Giuseppe Luraghi a riorganizzare lo stabilimento in vista della produzione di 50 vetture al giorno prevista per la Giulietta: una carrozzeria esterna avrebbe assemblato una piccola serie di versioni coupé da consegnare agli azionisti in attesa che la berlina fosse pronta.
Dopo l’iniziale diffidenza, l’IRI, cui faceva allora capo, Alfa Rome accettò la proposta: i bozzetti furono presentati da Boneschi, Boano e Bertone. Quest’ultimo, avvalendosi della matita di Franco Scaglione, propose una vettura compatta e proporzionata, dalle linee essenziali, raffinate e sportive. Era nata la Giulietta Sprint.
La vettura fu presentata al Salone di Torino il 21 Aprile 1954, ma già due settimane prima, nel cortile del Portello si era avuta un’anteprima per gli addetti ai lavori e le autorità: da un elicottero erano scesi due attori negli shakespeariani costumi di Romeo e… Giulietta.
La Giulietta si impose sul mercato fin dal momento della presentazione. Dopo pochi giorni, dovettero essere sospesi gli ordini per la saturazione dello stabilimento. La ragione del successo, oltre che nella linea sportiva e riuscita, consisteva nelle prestazioni, che vedevano la vettura ad un livello sconosciuto per la categoria e che andavano a insidiare concorrenti di classe ben superiore.
Per Alfa Romeo fu la svolta, la nascita di una grande industria automobilistica. La produzione della Giulietta, nelle varie versioni, proseguì per 11 anni e per un totale di 177.513 esemplari di cui 24.084 Sprint.
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